Ogni volta che mi ritrovo a parlare di sicurezza WordPress con un cliente o un collega, il primo pensiero che mi viene in mente è questo: “Ma davvero stiamo ancora sottovalutando il problema?”. Eppure succede, ancora oggi! Nonostante WordPress gestisca il 43% di tutti i siti web al mondo, un numero da capogiro, la sua sicurezza continua ad essere messa in secondo piano.
Parliamoci chiaro, nel 2025 questa è una follia!
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Sai quanti siti WordPress vengono compromessi ogni anno? Circa 4,7 milioni, numeri che fanno girare la testa. E se pensi che non possa succedere a te perché “non hai un e-commerce” o “non hai un sito da milioni di visite”, beh… mi spiace dirtelo, ma sei esattamente il tipo di bersaglio preferito dagli hacker.
I rischi reali di WordPress nel 2025
Non è una questione di se, ma di quando! Gli attacchi informatici si evolvono e diventano sempre più sofisticati. Ecco i sette principali rischi che ogni sito in WordPress dovrebbe tenere sotto controllo:
- plugin vulnerabili – sono la causa del 97% degli attacchi secondo Patchstack;
- password deboli – gli attacchi brute force sono ancora la prima causa di compromissione;
- ruoli utente mal configurati – Dai troppa libertà e sarà un gioco da ragazzi entrare;
- XSS (Cross-site scripting) – Un codice malevolo può rubare dati senza che te ne accorga;
- SQL Injection – Dati riservati che diventano pubblici, basta un modulo fatto male;
- CSRF e phishing – Siti fake e click-trap che fregano pure i più esperti;
- attacchi DDoS e hosting scadente – Il tuo server va giù… e addio fatturato.
Hai capito il contesto? Bene, ora parliamo di soluzioni concrete.
Aggiorna tutto (davvero, tutto)
Non sto esagerando. Quando parlo di aggiornare tutto, intendo proprio tutto: core di WordPress, plugin, temi. Ti racconto un aneddoto: anni fa un cliente mi chiamò in preda al panico perché il suo sito era stato dirottato su una pagina di finti prodotti dimagranti. Sai qual era il problema? Un plugin dimenticato, non aggiornato da mesi. Fine della storia.
Cosa devi fare:
- Vai su Dashboard > Aggiornamenti e installa subito tutto quello che è in sospeso.
- Abilita gli aggiornamenti automatici, almeno per i plugin più critici.
- Elimina plugin e temi che non usi più. Uno in meno è una porta in meno da difendere.
Strumenti consigliati: WP Umbrella, MainWP, ManageWP che ti aiutano a gestire tutto da un’unica dashboard. Tempo risparmiato e sicurezza guadagnata.
Plugin inutilizzati? Eliminali senza pietà
So cosa stai pensando: “Magari mi serve più avanti…”. No, non ti serve. È come tenere una porta aperta in una casa che vuoi proteggere. I plugin inutilizzati (e peggio ancora annullati) sono la causa perfetta per una breccia di sicurezza.
Best practice:
- Vai su Plugin > Plugin installati.
- Disattiva e poi elimina tutto ciò che non usi.
- Fai una revisione ogni trimestre. Fidati, ne vale la pena.
Plugin che aiutano: Wordfence Security che ti segnala quelli più rischiosi e Health Check & Troubleshooting che ti aiuta a vedere eventuali conflitti.
Mai più “admin” come nome utente
Te lo dico con il cuore: se il tuo nome utente è ancora “admin“, hai un problema. Le “botnet” ci mettono una manciata di secondi a provarci. E se indovinano… il resto è storia.
Cosa fare:
- crea un nuovo utente con ruolo Amministratore e un nome unico;
- esci dal vecchio “admin”;
- eliminalo definitivamente.
Un piccolo gesto, un grande passo verso un sito più sicuro.
Ruoli e permessi ben configurati
Una delle cose più sottovalutate: chi può fare e cosa, sul tuo sito. Se dai troppo potere a chi non ne ha bisogno, stai invitando i problemi a cena.
Esempio concreto: un guest writer dovrebbe scrivere articoli, non installare plugin. Semplice, no?
Strumenti utili: plugin come Members o User Role Editor utili per personalizzare i ruoli.
Password complesse e “2FA“: la combo che fa la differenza
Ti dico la verità: ogni volta che sento qualcuno dire che la sua password è “pippo123“, mi viene un brivido lungo la schiena. No, davvero! Siamo nel 2025, e ancora usiamo password ridicole?
Ecco cosa funziona davvero:
- Password lunghe, con numeri, simboli, maiuscole e minuscole.
- Cambi regolari (lo so, è una scocciatura… ma salva la pelle).
- Autenticazione a due fattori (2FA), sempre. Meglio ancora se usi app tipo Google Authenticator o un plugin WP2FA.
Con questa combinazione, entri solo tu. Punto!
reCAPTCHA: blocca i bot prima che entrino
Ti è mai capitato di ricevere dieci commenti al giorno su “miracolose pillole per dimagrire”? Sì? Allora sai di cosa parlo. Il reCAPTCHA è il tuo primo scudo contro lo spam e i bot.
Dove metterlo:
- Login
- Registrazione
- Commenti
- Moduli di contatto
Plugin? Usa Advanced Google o reCAPTCHA: molto semplice, diretto, efficace.
Limita i tentativi di login e cambia URL di wp-admin
Sai qual è la cosa che fa davvero infuriare i bot automatizzati? Quando gli togli il giocattolo.
- Imposta un limite ai tentativi di accesso falliti (es. massimo 3).
- Cambia l’URL di login da
tuosito.com/wp-admin
a qualcosa tipotuosito.com/ciaobello
.
Strumenti? Limit Login Attempts Reloaded o WPS Hide Login due click, e già stai meglio.
Installa un Web Application Firewall (WAF)
Il firewall è il tuo buttafuori digitale. Sta lì alla porta del sito e dice: “Tu entri. Tu no.” Filtra il traffico, blocca gli IP noti per attacchi e ti protegge da:
- Brute force
- DDoS
- SQL injection
I miei strumenti preferiti: Wordfence o Sucuri se vuoi dormire sonni tranquilli, questo è il minimo sindacale.
Scansioni malware: routine settimanale obbligatoria
La sicurezza non è una cosa che fai una volta e via. È un’abitudine. E qui entrano in gioco le scansioni malware, falle così:
- una volta a settimana (minimo);
- controlla plugin, temi, core, database.
Strumenti top: SiteCheck di Sucuri o Wordfence Security
Bonus: WP Rocket, che oltre a velocizzare il sito, ti dà una mano a pulire il database.
Backup regolari: il tuo paracadute digitale
Nella mia carriera ho visto cose… tipo siti che sparivano da un giorno all’altro. E, chi aveva un backup? Nessuno.
Consiglio spassionato:
- fai backup automatici settimanali;
- salvali in più posti (cloud, locale, server remoto);
- testali ogni tanto, non sia mai.
Plugin top: UpdraftPlus oppure usa il backup del tuo hosting (ma verifica che sia attivo!).
Disattiva la modifica dei file dal backend
Sai cosa succede quando un hacker entra nella tua dashboard? Va su Aspetto > Editor file, e inizia a fare disastri.
Bloccalo così: Apri wp-config.php
e aggiungi questa riga:
define(
'DISALLOW_FILE_EDIT',
true);
Oppure usa Sucuri, che fa tutto in automatico.
HTTPS e certificato SSL: oggi è obbligatorio
HTTPS non è solo un “di più”, oggi è un requisito. Google lo considera un segnale di ranking, e gli utenti si fidano di più quando vedono la “tune icon” nella barra del browser.
Come fare:
- Chiedi al tuo hosting (di solito lo offrono gratis).
- Usa Let’s Encrypt se vuoi gestirlo tu.
Un sito HTTP nel 2025? Dai su, non scherziamo!
Blocca la navigazione nelle directory
Questa è una chicca. Se non disattivi la visualizzazione delle cartelle, chiunque può vedere cosa c’è dentro il tuo sito.
Soluzione semplice: Aggiungi questa riga nel file .htaccess
:
Options-Indexes
E, fine del problema.
Logout automatico per utenti inattivi
Hai presente quelle sessioni rimaste aperte mentre l’utente si fa un caffè? Ecco, sono un invito a nozze per i malintenzionati.
Plugin utili: Idle User Logout o Inactive Logout, scegli quanto tempo aspettare (es. 10 minuti), e via, log out automatico.
I migliori plugin di sicurezza WordPress nel 2025
Lo so, ogni volta che si parla di plugin la domanda è sempre la stessa: “Ma quale mi consigli, per davvero però?”. Ecco la mia risposta secca e senza fronzoli. I due che uso sempre sono:
- Wordfence Security – È completo, ha firewall, scansione malware, blocco IP e molto altro. Se dovessi sceglierne solo uno, sarebbe questo.
- Sucuri Security – Ottimo per rilevamento malware e protezione DDoS. È un po’ più tecnico, ma davvero potente.
E se vuoi un’alternativa leggera? iThemes Security, interfaccia amichevole, funzioni efficaci, perfetto per chi non ama smanettare troppo.
Cosa devono fare questi plugin:
- protezione da malware e attacchi:
- gestione dei ruoli e controllo accessi:
- backup e monitoraggio integrato;
- avvisi in tempo reale se qualcosa va storto.
Insomma, è un po’ come avere un cane da guardia per il tuo sito. E fidati: vale ogni singolo byte.
Monitoraggio delle modifiche ai file
Sapere cosa cambia, quando e perché… fa la differenza. Non so se ti è mai capitato, ma io una volta ho trovato un file functions.php
modificato da non si sa chi, con una riga sospetta che reindirizzava l’intero sito su un dominio cinese. Da lì ho capito l’importanza del file change monitoring. Ecco cosa puoi fare:
- usa plugin come Wordfence o iThemes Security per ricevere notifiche istantanee se un file viene modificato;
- verifica le modifiche, a volte sono legittime, ma a volte no;
- metti sotto controllo i file core di WordPress, i file dei plugin attivi, e i template del tema.
Prevenire è meglio che ripristinare. Sempre!
Nascondi la versione di WordPress dal codice sorgente
Meno informazioni dai, meglio è. Sai che chiunque può vedere la versione di WordPress che stai usando semplicemente guardando il codice sorgente della tua homepage? Basta visualizzare il sorgente e cercare meta name="generator"
. Come nasconderla:
- aggiungi questa semplice riga al file
functions.php
del tuo tema attivo:
remove_action(
‘wp_head’,
‘wp_generator’)
;
- oppure usa WP Hardening (non più supportato da WordPress) o Hide My WP Ghost per farlo con un clic.
Per gli hacker, avere il numero di versione significa sapere esattamente dove colpirti. Rendi il loro lavoro più difficile.
Hosting sicuro: le fondamenta della tua strategia
Puoi avere la casa più bella del mondo, ma se la costruisci sulla sabbia… è solo questione di tempo prima che cada. Il tuo hosting fa davvero la differenza. Ecco cosa cerco in un provider:
- firewall e protezione DDoS di default;
- backup giornalieri automatici;
- supporto tecnico che risponde davvero, non con i bot;
- garanzia di uptime almeno del 99,9%.
I miei hosting preferiti?
- SiteGround – ottima sicurezza, dashboard intuitiva, prezzi onesti;
- Kinsta – una Ferrari dell’hosting, per chi ha bisogno di prestazioni top.
- Xlogic – Hosting veloce, sicuro, affidabile, supporto italiano, performance da top player.
- VHosting – Hosting professionale, ottimizzato per WordPress, performance elevate, assistenza top.
Scegli bene, e dormirai sonni tranquilli.
Cosa fare se vieni hackerato: ecco una checklist concreta per riprendere il controllo
Mettiamo che, nonostante tutto, ti becchi un attacco. Niente panico. Respira. E segui questi step:
- metti il sito in manutenzione – per evitare ulteriori danni;
- cambia tutte le password – admin, FTP, database, email;
- contatta il tuo hosting – ti possono aiutare a capire dove e come è avvenuto l’attacco;
- scansiona tutto con Wordfence o Sucuri – trova e isola i file infetti;
- ripristina un backup pulito – se ne hai uno, usalo. Se non ce l’hai… ahi, ahi, ahia;
- chiama un esperto se serve – non vergognarti. Anche i migliori ogni tanto hanno bisogno di aiuto.
Tiriamo le fila del ragionamento
La sicurezza non è un progetto, è un’abitudine. Proteggere un sito WordPress non è una cosa che fai una volta all’anno come il cambio gomme. È una routine, un’abitudine professionale, una parte integrante della gestione del tuo progetto online. Un sito violato non è solo una seccatura tecnica: è un problema di reputazione, di vendite, di fiducia. Immagina di scoprire che i dati della carta di credito di un tuo cliente sono finiti su un forum russo. Fa venire i brividi, vero? E allora perché aspettare? Il mio consiglio spassionato:
- prenditi una giornata;
- spunta una per una le buone pratiche analizzate fino ad ora;
- e poi… rendile automatiche.
Ah, e se proprio vuoi completare l’opera, ottimizza le performance del tuo sito. Un plugin come WP Rocket può fare la differenza tra un sito che carica in 2 secondi e uno che fa scappare tutti prima di aprirsi.