I QR Code questi sconosciuti.
Se pochi conoscono i QR Code, ancor meno sono quelli che ne conoscono le capacità. Quei quadrati a loro volta pieni di altri quadratini più piccoli sono un codice a barre bidimensionale, e nascondono al loro interno delle enormi potenzialità. Sono utilizzati da siti web, pagine Facebook, prodotti esposti nei supermercati, contatti telefonici ed il loro utilizzo è limitato soltanto dalla fantasia e dalla creatività di chi li genera.
Qualcuno potrebbe chiedersi: perché inventare un nuovo tipo di Codice a Barre, visto che questo sistema di codifica è già enormemente diffuso?
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La risposta sta proprio nella domanda, i Codici a Barre, per la loro struttura, contengono poche informazioni, di solito il codice del prodotto; informazioni che tramite software per dispositivi specifici e complessi, quali i lettori di bar-code o come le casse dei supermercati associano al codice identificato il prezzo del prodotto o la locazione per lo stoccaggio a magazzino e l’inventario.
I QR Code (Quick Response Code in italiano Codici a Risposta Rapida), invece, sono stati creati per essere semplici, letti da dispositivi quali telefoni cellulari, smartphone, tablet ed altri, e per contenere un discreto numero di informazioni, fino a 4.296 caratteri alfanumerici. I dispositivi che li utilizzano, sono tutti di dimensioni ridotte, tutti utilizzabili in mobilità e da qualche anno fanno già parte del nostro quotidiano. Dispositivi che, tramite una semplice applicazione (una app) e la fotocamera onnipresente in tutti questi “device“, decodificano il QR Code entrando in possesso di una discreta quantità di informazioni. Bello no?
I QR Code sviluppati nel 1994, in Giappone, da Denso Wave, per conto della Toyota, hanno tante altre caratteristiche estremamente interessanti, una su tutte: possono essere sporcati, rotti, macchiati o danneggiati fino ad un 30% e comunque potranno ancora essere letti correttamente o ancora, grazie alle cosiddette “ancore” poste sui lati del codice, possono essere letti a 360° e grazie a questa capacità possono essere sistemati nelle più svariate posizioni e comunque decodificati in un tempo veramente minimo.
I QR Code possono essere stampati in qualsiasi formato e su qualsiasi supporto, e con qualsiasi tipo di informazione, personalizzandoli ad hoc per l’uso che riterremo più opportuno.
Se a tutte queste caratteristiche positive aggiungiamo che dal 1999 l’inventore, pur mantenendone la proprietà, li ha resi uno standard ISO libero, riconosciuto in tutto il mondo e liberamente utilizzabile, possiamo solo affermare che si tratta veramente di una codifica utile, efficace ed efficiente. Quindi non ci resta altro da fare che ringraziare l’inventore. Grazie Denso Wave!
Tralasciando l’uso industriale o commerciale di questo sistema di codifica, i QR Code possono essere, ad esempio, usati per sollevare le persona dal noioso compito di inserire i dati nel proprio smartphone, oppure possono essere inseriti nella pubblicità stampata su giornali e riviste o sui cartelloni pubblicitari, per veicolare semplicemente e velocemente, il lettore al sito web dell’azienda o alla sua pagina social su Facebook o Instagram. Oppure consentire al cliente di un supermercato di acquisire informazioni qualitativamente più utili direttamente dalla confezione del prodotto.
Nel settembre del 2005, negli Stati Uniti, è nato il progetto Semapedia con l’intento di collegare, tramite i QR Code, i luoghi fisici alle relative descrizioni su Wikipedia, tanto per dare un’idea del progetto, codificando opportunamente un monumento, si poteva, tramite un qualsiasi dispositivi in mobilità, poter accedere a tutte le informazioni sul monumento stesso. In progetto in se, allo stato, è fermo da qualche tempo, ma svariati altri soggetti in tutto il mondo, continuano a portare avanti l’idea.
Infine, bisogna prendere atto che in Europa e negli Stati Uniti la diffusione dei QR Code è stata abbastanza lenta, ma dalla fine degli anni 2000, la maggiore diffusione è stata favorita dallo sviluppo del mercato degli smartphone e quindi la tecnologia dei “Codici a Risposta Rapida” ha acquistato anche in Italia una maggiore notorietà.
Sono infatti molte le applicazioni gratuite, specializzate nell’acquisizione dei QR Code, distribuite sia dall’Android Market, che dall’App Store o da altri siti web e sono molti i siti web che offrono, gratuitamente, l’opportunità di generare i codici, in molti casi persino a colori.
Se nel corso degli anni 2000 con l’avvento dalle etichette RFID, una parte delle funzionalità d’uso industriali o commerciali, sono passate a tutto vantaggio di queste ultime è però vero che il connubio tra QR Code e web è probabilmente solo all’inizio, grazie alla facilità d’utilizzo e alla quantità di informazioni che questo mezzo può immagazzinare.
Alessandro Di Somma
Alessandro Di Somma rappresenta la Web Napoli Agency che si occupa della realizzazione e del restyling di siti web, a Napoli e provincia. È un appassionato blogger che scrive su diversi argomenti, tra cui tecnologia, web design e marketing online.